Giochiamo? Al botteghino si comprano le chiavi con cui si aprono le stanze dell’Hotel Dante. Si entra nella grande hall dell’hotel e il tempo si ferma, anzi sparisce, con lui lo spazio. Siamo in un non luogo, in un non tempo. Un ensemble vestito di bianco suona una musica nuova, anzi, antica. È l’oracolo. Anime vagano alla ricerca di qualcuno a cui raccontare la propria storia. Sono spiriti di persone realmente vissute che Dante ha collocato nelle tre cantiche. Sono chiamati ad un nuovo giudizio, quello degli spettatori. Dopo una cerimonia di presentazione condotta dal mastro di chiavi. I nuovi Dante-spettatori potranno scegliere quale storia ascoltare, gli spiriti giudicati li condurranno nelle loro stanze e qui si confesseranno. Racconteranno i nudi fatti delle loro vite. Al termine della confessione gli spettatori dovranno nuovamente giudicare lo spirito, e lo faranno lasciando una delle chiavi che gli sono state consegnate all’ingresso. Si potranno ascoltare le confessioni che dureranno circa 10 minuti l’una. Alla fine delle confessioni gli spiriti ricondurranno gli spettatori nella hall dell’hotel e assisteremo allo spoglio delle chiavi, che riconfermeranno o cambieranno la collocazione degli spiriti rispetto a quella operata da Dante. Come è cambiata la morale dell’uomo moderno? Quali sono le differenze che il pensiero apporterebbe al passato? Infine si darà commiato agli spettatori con una grande non festa.
Con Hotel Dante c’è un ritorno a certo teatro molto praticato negli anni 80/90, che si diceva Teatro Itinerante e interattivo. Il tentativo allora come oggi è quello di abbattere la disposizione classica platea/palcoscenico e inventare nuove dinamiche teatrali, avvicinando una platea giovane al grande gioco del teatro.